Cure Palliative e Sintesi del quadro normativo regionale Puglia
11/07/2017
Con la DGR n. 1299 del 17 ottobre 2000 la Regione Puglia ha approvato il “Programma per la rete delle cure palliative in Puglia”, esplicitando la necessità di realizzare centri residenziali per le cure palliative e definendo il loro ruolo nell’ambito del Sistema integrato delle reti di assistenza per le cure palliative, in modo che la loro operatività a livello locale risultasse in sinergia con le reti di solidarietà sociale e con i soggetti impegnati nell’ambito dell’assistenza domiciliare, in un’ottica di sistema con interventi coordinati.
Nel Programma si sottolinea inoltre in modo chiaro l’importante ruolo del Terzo settore, visto che “le Aziende Sanitarie sono tenute a sviluppare la rete delle cure palliative di concerto con gli enti locali, la rete della solidarietà sociale, le associazioni di volontariato impegnate in campo oncologico e altro privato sociale, profit e non, realizzando in tal modo un vero e proprio “patto” con precisa definizione degli impegni cui ciascuna
componente dovrà ottemperare”.
Successivamente, con la DGR n. 1980 del 3 dicembre 2002 e con i successivi aggiornamenti approvati nella DGR n. 551 del 17 aprile 2003, è stato definito il “Programma regionale di completamento per la realizzazione
di centri di cure palliative”, con l’obiettivo di identificare gli hospice programmati e distribuire alle varie aziende sanitarie regionali i finanziamenti ministeriali ex Legge n. 39/99 erogati per la loro realizzazione.
Si sottolinea inoltre che la Regione Puglia, attraverso la DGR n. 1365 del 3 settembre 2004 “Determinazione tariffe hospice”, ha stabilito in euro 196,22 la tariffa giornaliera da corrispondere agli hospice.
Per quanto riguarda infine l’autorizzazione e l’accreditamento, gli hospice sono soggetti alla LR n. 8 del 28 maggio 2004 “Disciplina in materia di autorizzazione alla realizzazione e all’esercizio, all’accreditamento
istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private”, nella quale non sono individuati requisiti specifici per le strutture residenziali di cure palliative.